L’idea di realizzare il Fiat 3000/21 mi è venuta casualmente, quando ho visto sullo scaffale di un negozio di modellismo il modello della “Tauromodel”, sommerso sotto una fila di scatole di modelli di moderna concezione. La mia passione, per i mezzi militari italiani del periodo compreso tra il 1915 e la fine del secondo conflitto mondiale, ha fatto il resto.

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Cenni storici:

Il carro armato Fiat 3000 fu la versione prodotta in Italia, con alcune modifiche, del carro francese Renault FT-17. La progettazione, avviata poiché i francesi non cedettero più di 4 FT-17, iniziò nel 1918, con lo scopo di dotare l’Esercito di un carro d’assalto similare (vista la sorprendente adattabilità del carro al territorio italiano), ma la fine del conflitto e la difficile situazione interna dell’Italia comportarono che il primo esemplare non venisse terminato che nel 1920. Il carro entrò in servizio nel 1921 con la denominazione ufficiale di carro d’assalto Fiat 3000 Mod. 21. Era un mezzo leggero dotato di armamento di piccolo calibro.

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La corazzatura era a piastre completamente imbullonate il cui spessore variava da un massimo di 16 m  (scafo e parti laterali della torretta) ad un minimo di 6 mm (fondo scafo e portelli d’ispezione del motore).L’equipaggio era composto da due uomini, un capocarro che occupava la torretta e che agiva anche da mitragliere o cannoniere a seconda del modello ed un pilota. Gli ultimi esemplari parteciparono alla difesa della Sicilia dall’ invasione alleata del 1943. Alla veneranda età di 22 anni, il primo carro di produzione interamente nazionale scompariva definitivamente dal campo.

L’assemblaggio

Aperta la scatola con molta trepidazione, mi è parso immediatamente necessario apportare qualche miglioramento, anche se non avrei pensato così impegnativo. Il modello risulta di dimensioni relativamente esatte, ma come livello di dettaglio assolutamente inadatto alla realizzazione da scatola.

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Ho proceduto quindi in questo modo:

  • ho montato l’intero scafo e la torretta, ho asportato tutti i rivetti e dopo opportuna stuccatura ho carteggiato il tutto per ottenere una superficie liscia.
  • Riferendomi a documentazioni trovate su internet e su pubblicazioni in mio possesso, ho provveduto a rifare l’intera bullonatura del mezzo con dei nuovi bulloni, ricavati da fogli di plasticard, ho rifatto i portelli del vano motore e alcuni particolari minori.

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  • La coda per l’attraversamento delle trincee è stata migliorata con strisce di plasticard e lamierino in ottone.
  • Il treno di rotolamento è stato migliorato e portato alle giuste dimensioni con plasticard di vari spessori e con dei bulloni esagonali in resina di provenienza commerciale.

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  • I cingoli in vinile,contenuti nel modello, sono stati sostituiti con quelli in resina della ditta “Brach Model”, il loro montaggio è risultato abbastanza complesso, anche perché non si raccordano in modo corretto sui denti della ruota motrice e sui carrelli di rinvio.

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La verniciatura

La verniciatura inizialmente mi ha dato molti pensieri, non avendo mai realizzato la mimetica a tre colori con bordi definiti, realizzata poi a pennello, seguendo questa procedura.

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  • Dopo aver lavato il modello con acqua e sapone e averlo lasciato asciugare bene, ho steso la mano di fondo, utilizzando la bomboletta “Tamiya color” TS-68 e lasciato asciugare 48 ore.

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  • La seconda fase, a previsto l’utilizzo di colori “Lifecolor” grigioverde scuro UA214 e rosso ruggine UA215.

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  • Lasciato asciugare il tutto, ho provveduto ad un lavaggio uniforme con colori ad olio diluiti al 95% con colore seppia, lasciato asciugare e con un lavaggio mirato di nero avorio.

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  • Dopo completa asciugatura, ho provveduto ad un passaggio con pennello asciutto in colore sabbia chiaro.

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  • Ho passato i punti di usura con antracite e altri colori metallici.

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Ambientazione

Per la basetta, dopo un iniziale diorama di più grandi dimensioni, ho optato per una basetta minimale riproducendo un selciato in pietra, sulla quale ho fissato in modello, alcuni accessori provenienti dalla banca dei pezzi.

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Figurino

Proveniente della ditta “Brach Model”, opportunamente modificato per riportarlo al periodo storico degli anni ’20. Il figurino è stato dipinto con colori “Lifecolor” e lavaggi ad olio per ciò che riguarda l’uniforme e ad olio gli incarnati.

Ringrazio per i preziosi consigli Paolo Meneguzzi, titolare della ditta “Model Victori”, che sempre molto disponibile su ogni mia realizzazione.

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Ringrazio inoltre tutti quelli chi mi hanno sostenuto durante la mia realizzazione, in particolare mia moglie Fiorella, che mi ha supportato e sopportato, durante la fase di ricerca storica e realizzo del modello, che mi ha impegnato per circa 8 mesi.

Maurizio Valentini

Per conoscere Maurizio vai alla scheda dei collaboratori di modellismochepassione.it »